Maggiormente diffuso nel genere femminile, la personalità di tipo isterico si caratterizza principalmente per una certa teatralità ed enfasi espressiva, per la tendenza al sensazionalismo e all’esasperazione delle emozioni, per un rapporto complesso con le tematiche relative al genere.

Introduzione

Breve storia dell’isteria

La psicoanalisi deve molto all’isteria, un fenomeno molto diffuso tra le donne borghesi dell’epoca vittoriana. Si presentava con sintomi che oggi appaiono a dir poco strabilianti: non soltanto palpitazioni, svenimenti e amnesie, ma addirittura cecità e paralisi articolare senza alcun sottostante disturbo organico, per non parlare poi del famoso “arco riflesso”, un sintomo che si manifestava quando l’isterica, allettata, era presa da uno spasmo di tale intensità da incurvare la schiena all’indietro in un’incredibile performance ginnica.

La medicina tradizionale considerava l’isteria una “malattia nervosa” e perciò ne ricercava le cause a livello neurologico. Charcot, neurologo francese, direttore del famoso ospedale psichiatrico Salpetriere a Parigi, fu il primo a ipotizzare l’origine psichica dell’isteria e iniziò a trattarla attraverso l’ipnosi. Sottoposte ad ipnosi, le isteriche rivivevano esperienze infantili di tipo traumatico, in particolare traumi di tipo sessuale. La riemersione di tali ricordi nello stato di trance aveva come effetto una parziale remissione dei sintomi: sembrava davvero che, ciò che la mente non poteva ricordare, trovasse una via per esprimersi attraverso corpo.

Nel 1885, Freud vinse una borsa di studio presso la Salpetriere per studiare il metodo sperimentale di Charcot. In seguito, proseguendo nei suoi studi sull’isteria, abbandonò l’uso dell’ipnosi ed elaborò il metodo psicoanalitico.

Isteria ieri e oggi

Gli eclatanti sintomi isterici, legati alla condizione femminile nella borghesia ottocentesca, oggi sono praticamente scomparsi, ma altrettanto non si può dire dei fattori psichici, familiari e sociali che ne erano alla base e che tuttora possono generare un riconoscibile tipo di personalità.

Sebbene lo stile di personalità isterico continui ad essere diffuso soprattutto nel genere femminile, non è specifico delle donne, anzi, la clinica individua organizzazioni di personalità isteriche anche nel mondo maschile, sia omosessuale che eterosessuale.

Fisionomia delle personalità isteriche

Come appaiono

La personalità isterica, chiamata istrionica per indicare i casi più gravi, si caratterizza soprattutto per la presentazione teatrale di sé: si esprime in modo enfatico, le sue frasi sono piene di punti esclamativi, la mimica facciale è spesso esagerata, l’abbigliamento e la postura tendono a richiamare fortemente lo sguardo altrui. Questa loro esasperazione, percepita come artificiosità, le fa considerare persone inautentiche e poco credibili.

Di solito sono donne (in numero minore uomini) dinamiche, sentimentali, fortemente attratte da scene romanzesche e drammi personali. La loro emotività è molto instabile: possono cambiare umore improvvisamente ed esplodere in scenate di ira, scoppiare in lacrime o ridere in maniera esagerata o incongruente. Prediligono professioni che le mettono in vista, come attrici, modelle, insegnanti, top manager ecc. In alcuni momenti appaiono infantili, ingenue, prive di aiuto e bisognose di protezione … e possono fare molti i capricci.

L’isteria e il genere

In generale, le persone isteriche tendono ad accentuare le loro caratteristiche di genere presentando tratti iperfemminilizzati o ipermascolinizzati.

I loro discorsi ruotano di frequente sulle differenze tra “mondo maschile” e “mondo femminile”, concetti che utilizzano in modo piuttosto stereotipato. Le si sente spesso pronunciare frasi come: gli uomini sono tutti così, questo è tipico di noi donne, ecc. Hanno la propensione ad entrare in competizione con individui dello stesso genere, mentre al contempo esaltano e svalutano il genere opposto.

Sono molto seduttive, ma spesso in modo inconsapevole, per cui possono stupirsi e indignarsi per avance sessuali da loro stesse provocate. Nonostante la tendenza a sessualizzare le relazioni e l’aura erotica che le accompagna, di solito non provano piacere sessuale e possono soffrire di vaginismo o anorgasmia.

Lo stile cognitivo

Il pensiero isterico ha un’inconfondibile carattere, definito dalla letteratura specialistica come “impressionistico”: le descrizioni sono molto generiche, imprecise, prive di dettagli e di concatenamento logico-temporale. Al tempo stesso possono essere molto evocative, colorate, piene di accese tonalità affettive. Ciò accade perché la mente delle personalità isteriche è predisposta a cogliere non i fatti, ma gli stati emotivi, i vissuti.

A differenza delle personalità ossessive, per leggere, interpretare e ricordare l’esperienza le personalità di tipo isterico privilegiano l’emisfero destro (percezione globale e simultanea) rispetto al sinistro (percezione seriale, logicamente concatenata). Questa particolare caratteristica cognitiva può renderle persone molto creative (l’emisfero destro è il cervello degli artisti!); inoltre, le facilita nella lettura del linguaggio non verbale e nella comprensione empatica dell’altro, incrementando la loro sensibilità umana e relazionale.

Per questo motivo, molte personalità isteriche lavorano nel mondo dell’arte oppure nelle professioni educative e di aiuto.

Sintomi caratteristici

Anche se la florida sintomatologia ottocentesca è scomparsa, permangono alcune tipiche manifestazioni corporee definite “sintomi di conversione”: si tratta di sintomi fisici senza una riscontrabile natura organica ma spiegabili, a differenza delle semplici somatizzazioni, come comunicazioni di tipo simbolico: un groppo nella gola, ad esempio, può esprimere che la persona avrebbe molte cose da dire, ma non può.

Sono presenti anche alcuni fenomeni di tipo dissociativo: le personalità isteriche hanno la forte tendenza a dimenticare, rimuovere, obliare intere porzioni di esperienza, oppure a non cogliere e registrare nella memoria informazioni che possono metterle in conflitt o.

Psicodinamica del disturbo isterico

Il contesto familiare di provenienza

Alla base del disturbo isterico di personalità si suppongono relazioni familiari caratterizzate da un forte squilibrio tra generi, in cui la figura materna è percepita come impotente, dipendente e priva di valore, mentre quella paterna come attraente ma spaventante.

Può trattarsi di padri con una personalità narcisistica: affascinanti, seduttivi, emotivamente distanti e insieme minacciosi per le loro esplosioni di rabbia. Crescendo in tale contesto, la bambina tende a sviluppare un‘immagine svalutata del proprio genere e quindi di sé stessa, percependosi come persona fragile, timorosa, poco attrezzata a cavarsela in un mondo dominato da maschi seduttivi e pericolosi.

Sistema difensivo

La strategia di sopravvivenza privilegiata dalle personalità isteriche sarà un misto tra:

  • regressione infantile, ovvero assunzione di atteggiamenti da bambina piccola;
  • seduzione, spesso agita inconsapevolmente;
  • dipendenza dal genere “forte”;
  • idealizzazione e svalutazione, alternativamente del proprio e dell’altrui genere;
  • drammatizzazione ed eccessiva enfasi emotiva. 

Gli atteggiamenti infantili, l’ingenuità, gli occhioni, i battiti di ciglia e le vocine, che spesso producono sentimenti di fastidio, ridicolo e artificiosità, servono in realtà ad imbonire l’altro, soprattutto “il maschio”, da cui le donne isteriche temono rifiuto e mortificazione. Anche la loro seduttività, agita nei panni di bambina innocente ed ingenua, è un modo di avvicinarsi all’uomo potente e attraente al tempo stesso proteggendosi da lui.

La tendenza alla drammatizzazione, che fa apparire le isteriche superficiali e poco autentiche, è un’ulteriore difesa contro un profondo senso di vergogna e impotenza: per poter esprimere i propri sentimenti più intimi e delicati, nell’angoscia che essi possano essere calpestati e ridicolizzati, queste persone alzano i toni, enfatizzano, amplificano e teatralizzano. Così prendono lo slancio, si fanno coraggio, ma al tempo stesso squalificano per prime ciò che temono possa essere distrutto da altri.

Il dramma delle personalità isteriche

Il loro dramma è tutto qui: non essere credute né prese sul serio. A causa delle loro difese, la loro sofferenza tende ad essere minimizzata, ridicolizzata, considerata soltanto una posa.

Come sono davvero

Al di sotto della scorza artificiosa e al netto della loro difficoltà a rapportarsi con i generi, le personalità isteriche sono soggettività autentiche, particolarmente sensibili, creative, empatiche e generose, anche se spesso appaiono al mondo come bamboline sul carillon.

Personalità isteriche, psicopatiche e narcisistiche

  • Le personalità isteriche possono dare l’impressione di essere manipolatrici ma, diversamente dalle personalità psicopatiche, i loro trucchi, strategie e inganni non sono mezzi per sfruttare l’altro a proprio vantaggio, ma soltanto modi per assicurarsene la vicinanza
  • Per la cura dell’aspetto, i modi manierati, la tendenza a porsi al centro della scena, possono apparire persone narcisisticamente centrate su di sé ma, a differenza dei veri narcisisti, hanno una spiccata sensibilità verso i bisogni degli altri, sono in grado di stringere legami e amare profondamente, con sincera passione e trasporto. Analogamente alle personalità narcisistiche, hanno serie difficoltà nella regolazione dell’autostima ma, a differenza di queste ultime, la percezione svalutata non riguarda la globalità del sé, ma soltanto il loro genere: si sentono (inconsciamente) inferiori agli uomini in quanto donne, non agli altri in quanto persone.

Come si cura il disturbo isterico di personalità

Come tutti i disturbi di personalità, non è trattabile farmacologicamente. L’unico intervento indicato è una psicoterapia: nel caso dell’isteria, la psicoterapia ad indirizzo psicoanalitico vanta una storia di riflessioni e teorizzazioni senza uguali. Metodo, durata ed esito del trattamento dipendono (oltre che dai consueti fattori soggettivi quali età e motivazione) da un’attenta valutazione della gravità del disturbo.

Casi lievi

Se il soggetto presenta un funzionamento globale di alto livello, con buone capacità riflessive, empatiche e relazionali e con conflitti circoscritti alla sfera sessuale e al rapporto tra generi – vale a dire, quando si tratta di personalità isteriche “vere e proprie” – rimane elettiva la classica psicoterapia ad orientamento psicoanalitico.

Casi intermedi

Se invece il soggetto si situa su un livello di funzionamento più basso, diagnosticabile come Disturbo istrionico di personalità – se, cioè, mostra limiti nelle capacità riflessive ed empatiche, difficoltà a stabilire e mantenere legami, deficitarietà estese all’intero sistema-sé – il metodo classico va applicato con opportune modificazioni.

In particolare, il lavoro interpretativo deve essere integrato (in alcune fasi sostituito) con notevoli dosi di sostegno psicologico. L’intervento di sostegno, realizzato attraverso la relazione con il terapeuta, ha lo scopo principale di aiutare il paziente a stabilire, attraverso l’elaborazione

di strategie esistenziali più mature ed efficaci, un equilibrio emotivo sufficiente a garantire una buona vita e, nei casi più fortunati, a poter intraprendere un lavoro più spiccatamente interpretativo.

Casi gravi

Nei casi di spiccata gravità, quando la persona istrionica mostra scarsa o nulla tenuta in quasi tutti gli ambiti centrali della vita – lavorativo, affettivo, relazionale, di cura di sé – diventa necessario il coinvolgimento da parte del servizio pubblico. Quando si tratta di un grave disturbo di personalità, infatti, il lavoro di sostegno psicologico da solo non è sufficiente. Esso va affiancato da una presa in carico psichiatrica e spesso dall’attivazione di un intervento educativo.