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I disturbi psicosomatici rappresentano diverse forme di malessere corporeo per le quali non è semplice formulare una diagnosi medica.

  • Alcune sono malattie soltanto immaginate, in altri casi si tratta di manifestazioni fisiologiche di varia natura non riconducibili ad un quadro clinico chiaro e di causa ignota.
  • Infine, esistono particolari sintomi dalla natura quasi teatrale, scenografica. Il loro carattere fortemente simbolico li fa apparire come cifra di qualcos’altro e li ricollega più chiaramente a problematiche di natura psicologica.

Tipologie di manifestazioni psicosomatiche  

In generale, possiamo raccogliere le manifestazioni psicosomatiche nelle seguenti categorie.

1) Preoccupazioni ipocondriache

L’individuo è ansiosamente concentrato sul suo corpo alla ricerca di indizi di una qualche malattia.

Siccome tutti gli organismi presentano lievi irregolarità nel loro funzionamento, non sarà certo difficile, per chi presta un’attenzione così focalizzata sul proprio corpo, percepire prima o poi qualcosa di strano. A questo punto scatta la ricerca di una spiegazione, di una possibile diagnosi, operazione oggi molto favorita dall’accesso mediatico a materiale scientifico e pseudo-scientifico. Una volta formulata l’ipotesi diagnostica (il più delle volte infausta), il soggetto ne cerca la conferma aggirandosi tra diversi medici specialistici e sottoponendosi ad infiniti esami di controllo.

Non bisogna tacere che la progressiva privatizzazione del sistema di cura ha trasformato i pazienti psicosomatici in un vero e proprio business per molte cliniche private, che ne assecondano le paure  prescrivendo loro innumerevoli visite mediche e test diagnostici, con l’asserita intenzione di escludere le possibilità peggiori. Siccome ogni esame risulterà negativo, il paziente uscirà da questa esperienza frustrato, insoddisfatto, con la netta percezione di non essere stato capito e preso sul serio.

Di solito segue un momento di pausa, fin quando nuovi “sintomi” non daranno il via ad una nuova ricognizione, nei casi più gravi innescando una spirale senza fine;

2) Somatizzazioni

Si tratta di reali patologie fisiche dove i sintomi sono riscontrabili ma la causa rimane sconosciuta. Possono essere sintomi di varia natura, difficilmente inquadrabili nelle categorie diagnostiche coerenti: dolori vaghi, migranti in diverse parti del corpo, cefalee, patologie gastrointestinali, patologie della pelle, difficoltà sessuali, convulsioni o altre manifestazioni di tipo pseudo-neurologico.

Non riuscendo ad individuare una lesione organica o un agente patogeno, la medicina chiama in causa la psiche, che qui significa più o meno tutto ciò che esonda dal corpo. Sentendo il problema al di fuori fuori dalla sua portata, il medico alla fine cerca di inviare il paziente da uno psicologo.

3) Sintomi di conversione

Si tratta di sintomi fisici che hanno un chiaro valore simbolico: essi appaiono come una trasposizione nel corpo (conversione) di contenuti mentali troppo dolorosi per essere pensati e verbalizzati.

Ad esempio un nodo alla gola, che il paziente percepisce come una difficoltà a respirare o deglutire, può indicare qualcosa nella sua vita che proprio non vuole andare giù.

Questo tipo di sintomi, oggi meno frequenti, erano invece assai diffusi nelle donne cosiddette “isteriche” dell’epoca vittoriana: i primi soggetti studiati da Freud e quindi, in qualche modo, co-fondatori della psicoanalisi.

Disturbi psicosomatici e disturbo somatizzante di personalità

Persone che presentano contemporaneamente diverse delle sintomatologie sopra elencate, la cui vita appare dominata da preoccupazioni corporee e il cui tempo è scandito da infinite visite mediche, sono probabilmente affette da un Disturbo somatizzante di personalità. Quando invece tali manifestazioni sono passeggere e appaiono in particolari momenti della vita, si può parlare di un semplice disturbo psicosomatico o somatizzante, che può emergere in diverse tipologie di personalità.

In ogni caso, chi utilizza il corpo come via privilegiata per comunicare uno stato di malessere, di solito fa fatica ad intercettare ed esprimere verbalmente i propri stati d’animo. Se nel caso del disturbo somatizzante di personalità si tratta di un deficit pervasivo noto con il nome di alessitimia (incapacità di riconoscere e nominare le emozioni), nel caso di un disturbo psicosomatico tale difficoltà è più circoscritta, limitata a particolari conflitti psichici di cui il soggetto non ha chiara consapevolezza.

Caratteristiche della sofferenza psicosomatica

L’esperienza vissuta

Per avvicinarsi al mondo emotivo di queste persone, è molto importante comprendere che, anche se l’origine del loro malessere non si trova nel corpo, i loro dolori sono reali.

A differenza di altri soggetti, chi soffre di disturbi psicosomatici non utilizza la sofferenza per ottenere vantaggi secondari, come attenzione, accudimento, controllo sugli altri o possibilità di delegare compiti ingrati. Nel proprio dolore è completamente autentico e soffre molto nell’essere considerato un “malato immaginario”.

Le relazioni significative

Stare a fianco di soggetti psicosomatici può essere tutt’altro che semplice. Ascoltare le loro lamentele, accompagnarli all’ennesima visita o esame medico pur sapendo che non ne risulterà alcuna diagnosi certa, accettare il loro malumore per la convinzione di non essere presi sufficientemente sul serio, è un compito che richiede notevoli doti di pazienza.

A lungo andare la forte concentrazione sul corpo, il malessere, le continue preoccupazioni dell’individuo psicosomatico possono generare forte malumore, creare distanze, logorare le relazioni.

Psicodinamica dei disturbi psicosomatici

Le persone che tendono a sviluppare sintomi somatizzanti presentano alcune difficoltà nella comunicazione emotiva, di solito circoscritta a particolari temi o conflitti. In genere provengono da famiglie dove non era lasciato molto spazio all’espressione di pensieri, emozioni, problematiche personali e così il bambino ha imparato ad comunicare il proprio stato di malessere utilizzando il canale corporeo.

Come si curano i disturbi psicosomatici

Affrontare le somatizzazioni significa affrontare la difficoltà a comprendere e comunicare i propri stati d’animo. E’ importante che la persona – attraverso una psicoterapia – arrivi a capire cosa sta esprimendo attraverso il suo corpo e perché le risulta così difficile utilizzare la via verbale. Ciò può derivare sia da tendenze personali che affondano le radici nella storia di vita del soggetto, sia da particolari conflitti nella famiglia attuale che, per varie ragioni, non possono essere nominati e fronteggiati.

L’esperienza clinica mostra che, via via che il soggetto aumenta le proprie capacità introspettive ed espressive, la sua tendenza alla somatizzazione diminuisce.